Description
Il primo documento che cita il luogo di Cuceglio è datato 1019 quando il conte di Borgogna Ottone Guglielmo emette un diploma in favore dell'abbazia di Fruttuaria di San Benigno( "...Do ergo eis quicquid infra præscriptum terminum.......appenditiis suis idem Caucele...). È molto probabile che l'esistenza del borgo sia decisamente anteriore, purtroppo mancando la documentazione scritta ciò non è dimostrabile.
Nelle vicende storiche, e quindi sostanzialmente belliche, che hanno interessato il Canavese (porzione nord-occidentale del Piemonte a sud della Valle d'Aosta) ed oggetto di conquista tra le signorie dei Marchesi del Monferrato ed i Savoia, molteplici sono i documenti che attestano il coinvolgimento di Cuceglio in questi eventi.
Interessante il documento del 1263 riguardante la lotta contro i Berrovieri (mercenari armati che durante i periodi di inattività tra una guerra e l'altra si dedicavano al brigantaggio). Per Cuceglio giurarono circa 100 persone, alcuni cognomi riportati in quel documento sono ancora presenti oggi a Cuceglio.
È probabile l'esistenza di un castello di cui si persa qualsiasi traccia, nel 1334 viene ricordato un Coleto de Melioretis un tempo castellano di Cuceglio e pure Pietro Azario che narra i fatto accaduti nel Canavese tra il 1339 e il 1362, nel suo De Bello Canepiciano cita il Cucilium Castrum.
Il paese di Cuceglio nel 1227 fu inglobato nei possedimenti dei Monferrato, poi passò ai Biandrate di San Giorgio loro feudatari ed infine, nel 1631 ai Savoia con la pace di Cherasco.
Nelle vicende storiche, e quindi sostanzialmente belliche, che hanno interessato il Canavese (porzione nord-occidentale del Piemonte a sud della Valle d'Aosta) ed oggetto di conquista tra le signorie dei Marchesi del Monferrato ed i Savoia, molteplici sono i documenti che attestano il coinvolgimento di Cuceglio in questi eventi.
Interessante il documento del 1263 riguardante la lotta contro i Berrovieri (mercenari armati che durante i periodi di inattività tra una guerra e l'altra si dedicavano al brigantaggio). Per Cuceglio giurarono circa 100 persone, alcuni cognomi riportati in quel documento sono ancora presenti oggi a Cuceglio.
È probabile l'esistenza di un castello di cui si persa qualsiasi traccia, nel 1334 viene ricordato un Coleto de Melioretis un tempo castellano di Cuceglio e pure Pietro Azario che narra i fatto accaduti nel Canavese tra il 1339 e il 1362, nel suo De Bello Canepiciano cita il Cucilium Castrum.
Il paese di Cuceglio nel 1227 fu inglobato nei possedimenti dei Monferrato, poi passò ai Biandrate di San Giorgio loro feudatari ed infine, nel 1631 ai Savoia con la pace di Cherasco.
Le Origini del Comune
Le testimonianze della presenza di un Municipio risalgono al 1650, poiché non vi sono nell'Archivio Comunale documenti anteriori a tale periodo si possono riscostruire gli avvenimenti solo a partire da quella data.
Il palazzo comunale attuale è un edificio abbastanza recente che solo dal 1992 viene utilizzato a tale scopo; precedentemente era una casa di abitazione privata appartenente alla famiglia Dezzutti.
La primitiva casa comunale non è rintracciabile con sicurezza ma è ragionevole ipotizzarla nelle vicinananze della chiesa parrocchiale come si puo desumere dai verbali datati 1651 convocanti il Consiglio Comunale nella casa o nella piacetta dietro la Chiesa Parochiale.
Il passaggio all'edificio che rimarrà sede della Casa Comunale fino al 1992 avviene nel 1773 con uno scambio di fabbricato così che il nuovo potrà contenere "...la casa delle congreghe, con poca spesa, gionta anche la positura d'essi membri di casa sovra la piassa pubblica..".
La piazza Marconi posta in centro paese vede riuniti attorno a sé quasi tutti gli edifici pubblici del paese. Oltra alla chiesa parrocchiale ci sono: l'ufficio postale, il campanile che venne iniziato nel 1710 a spese del Municipio, il monumento al re Umberto I°, la quercia dedicata alla regina Elena moglie del re Vittorio Emanuele III°.
Del ricetto non rimangono tracce fisiche ma da studi recenti è possibile definire la sua esatta collocazione sulla parte sommitale della collina che ospita attualmente il Santuario.
È probabile che anticamente ci fosse un castello su questa collina, come testimoniano gli scritti di Pietro Azario(1339) e la notizia datata 1334 di un certo Coleto de Melioretis un tempo castellano di Cuceglio.
Inoltre ancora nel 1672 era certificata l'esistenza di una torre in pietra alta 8 trabucchi(circa 25m.) posizionata anch'essa sulla parte alta della collina.
Nei documenti antichi non si è mai trovato traccia di uno stemma comunale, segno e simbolo di una unione cittadina; a questa mancanza si provvedette tra il 1997 ed il 1999 con lo studio e realizzazione di uno stemma che riunisse in forma sintetica e simbolica i legami tra il territorio e la popolazione.
Lo stemma comunale venne presentato alla popolazione il 17 ottobre 1999, esso riporta la croce sabauda per significare l'appartenenza al Piemonte, un grappolo d'uva bianca come riferimento al lavoro e per lungo tempo fonte esclusiva di reddito per la popolazione nonchè un prodotto tipico di questa regione cioè il vino Erbaluce.
Inoltre è stato raffigurato un angelo ripreso da una statua del piazzale del Santuario come riferimento ad un periodo della storia più recente e legato alla costruzione della chiesa. Inoltre l'angelo tiene in mano un ramo di palma, simbolo di pasc che vuole essere un augurio che la comunità cucegliese rivolge a se stessa ed a tutti.
Le testimonianze della presenza di un Municipio risalgono al 1650, poiché non vi sono nell'Archivio Comunale documenti anteriori a tale periodo si possono riscostruire gli avvenimenti solo a partire da quella data.
Il palazzo comunale attuale è un edificio abbastanza recente che solo dal 1992 viene utilizzato a tale scopo; precedentemente era una casa di abitazione privata appartenente alla famiglia Dezzutti.
La primitiva casa comunale non è rintracciabile con sicurezza ma è ragionevole ipotizzarla nelle vicinananze della chiesa parrocchiale come si puo desumere dai verbali datati 1651 convocanti il Consiglio Comunale nella casa o nella piacetta dietro la Chiesa Parochiale.
Il passaggio all'edificio che rimarrà sede della Casa Comunale fino al 1992 avviene nel 1773 con uno scambio di fabbricato così che il nuovo potrà contenere "...la casa delle congreghe, con poca spesa, gionta anche la positura d'essi membri di casa sovra la piassa pubblica..".
La piazza Marconi posta in centro paese vede riuniti attorno a sé quasi tutti gli edifici pubblici del paese. Oltra alla chiesa parrocchiale ci sono: l'ufficio postale, il campanile che venne iniziato nel 1710 a spese del Municipio, il monumento al re Umberto I°, la quercia dedicata alla regina Elena moglie del re Vittorio Emanuele III°.
Del ricetto non rimangono tracce fisiche ma da studi recenti è possibile definire la sua esatta collocazione sulla parte sommitale della collina che ospita attualmente il Santuario.
È probabile che anticamente ci fosse un castello su questa collina, come testimoniano gli scritti di Pietro Azario(1339) e la notizia datata 1334 di un certo Coleto de Melioretis un tempo castellano di Cuceglio.
Inoltre ancora nel 1672 era certificata l'esistenza di una torre in pietra alta 8 trabucchi(circa 25m.) posizionata anch'essa sulla parte alta della collina.
Nei documenti antichi non si è mai trovato traccia di uno stemma comunale, segno e simbolo di una unione cittadina; a questa mancanza si provvedette tra il 1997 ed il 1999 con lo studio e realizzazione di uno stemma che riunisse in forma sintetica e simbolica i legami tra il territorio e la popolazione.
Lo stemma comunale venne presentato alla popolazione il 17 ottobre 1999, esso riporta la croce sabauda per significare l'appartenenza al Piemonte, un grappolo d'uva bianca come riferimento al lavoro e per lungo tempo fonte esclusiva di reddito per la popolazione nonchè un prodotto tipico di questa regione cioè il vino Erbaluce.
Inoltre è stato raffigurato un angelo ripreso da una statua del piazzale del Santuario come riferimento ad un periodo della storia più recente e legato alla costruzione della chiesa. Inoltre l'angelo tiene in mano un ramo di palma, simbolo di pasc che vuole essere un augurio che la comunità cucegliese rivolge a se stessa ed a tutti.